La scrittrice di origine abruzzese Donatella Di Pietrantonio con il romanzo “L’Arminuta” edito da Einaudi si aggiudica la 55a edizione del premio letterario Campiello.

La manifestazione svoltasi lo scorso 9 settembre a Venezia sul palco del Teatro La Fenice, ha decretato la vincitrice basandosi sul voto della Giuria dei “Trecento Lettori Anonimi”. I giurati sono stati individuati sul territorio nazionale per differenti categorie professionali e sociali, e i loro nomi sono rimasti segreti fino alla serata finale della manifestazione.

La vincitrice Donatella Di Pietrantonio ha espresso la propria emozione e felicità e ha dedicato il premio a tutte quelle persone che hanno lavorato con amore e impegno intorno al libro e alle sue due famiglie, quella di origine e quella che ha costruito. Ha ringraziato inoltre i lettori e la giuria e ha espresso la volontà di portare il premio come un dono all’Abruzzo, terra di origine, che ha alle spalle un anno orribile, caratterizzato da terremoti e altre calamità naturali. Infine ha dedicato il premio anche a tutte le persone “arminute”, chi ha vissuto sulla propria pelle l’esperienza dell’abbandono. La scrittrice nel proprio romanzo parla infatti della tematica legata all’abbandono, in questo caso di un doppio abbandono per un adolescente restituita dalla madre affidataria alla madre naturale e il percorso accidentato, che dovrà affrontare per ritrovare se stessa.

Gli altri quattro finalisti selezionati per la serata finale, si sono rispettivamente classificati: al secondo posto Stefano Massini con “Qualcosa sui Lehman” edito Mondadori, al terzo posto Mauro Covacich, “La città interiore “edito da La nave di Teseo, al quarto Alessandra Sarchi, “La notte ha la mia voce” edito Einaudi e al quinto Laura Pugno con “La ragazza selvaggia” edito Marsilio.

Nel corso della Manifestazione, sono stati premiati anche Andrea Zancanaro per il Campiello Giovani con il racconto “Ognuno ha il suo mostro”, Francesca Manfredi premio l’Opera Prima con la raccolta di racconti “Un buon posto dove stare” e infine Rosetta Loy per il Fondazione Campiello, premio riconoscimento alla carriera.

Alessandro Latino

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