APRILIA (LT) – Valentina Bonci, «DiphylIeia – Il ricordo», & Mybook. – Nel nostro tempo quando si pensa all’amore e al romanticismo molte persone pensano subito o a «improprie trascrizioni-interpretazione post-sociologiche» (cfr. «Innamoramento e amore» di Alberoni) oppure a «Love Story» di Erich Segal e a quanto vi ha fatto seguito, dove qui non si esprime alcun giudizio di merito, per non dire dei “romanzetti” rosa à la «Harmony». Invece, nella vera grande tradizione romantica (che ha sempre avuto solidissime basi nel pensiero e nella capacità di indagare l’anima e l’animus umani (accetto, anche se solo parzialmente e provvisoriamente, faute de mieux, la partizione junghiana) molto prima e spesso meglio anche della psicodinamica. In un romanticismo moderno, conscio di sé e della propria consapevolezza si inserisce, anche con richiami, pur se solo parzialmente autobiografici,«Diphylleia», romanzo (o récit, volendo) di Valentina Bonci, testo nel quale, dopo un inizio che farebbe quasi (quasi, però, mai del tutto, anzi proprio nel finale del “prologo” s’intuisce che la direzione narrativa è orientata altrimenti) pensare a un thriller oppure a un noir, si dipana una storia legata alla consapevolezza di sé non solo della protagonista, ma della figura maschile paterna e degli altri “deuteragonisti” (non parlerei di coralità, limitandosi, direi, il “coro”, nella sua accezione/ funzione classica, da tragedia greca) al solo personaggio della nonna; la consapevolezza di sé (e del Sé, volendo) comporta qui anche il superamento del pregiudizio e dei pregiudizi. Anche l’ambientazione (siamo a Duluth, piccola città del Minnesota) corrisponde all’ambiente naturale, dove oscurità e tempesta connotano (appunto romanticamente, nel senso della coincidenza tra temperie sentimentale, ma anche riflessiva e natura “esterna”) quanto avviene nella psiche (pur se il lemma è ormai abusato) della protagonista. Un’ultima notazione appare necessaria, quando c’è una proliferazione di “thriller psicologici” (e questo non lo è, converrà ripetere, a rischio di apparire pedante…): qui il trauma o meglio l’amnesia post-traumatica, non comporta l’intervento di un “terapeuta” più o meno salvificamente inteso, ma è frutto, ancora una volta, della presa di consapevolezza della protagonista, che supera il trauma e la correlata amnesia in virtù, appunto, dell’amore. Uno stile incalzante, basato sulla paratassi e il discorso diretto non fa che accrescere la forza espressiva, senza alcuna concessione a facili effetti da ”suspense”.

di Eugen Galasso

 Valentina Bonci attrice e scrittirce

4 commenti
  1. Alexandru Damian
    Alexandru Damian dice:

    Ho letto il libro poco tempo fa, e devo proprio ammettere che lascia il segno!
    Ho avuto il piacere di conoscere l’autore, una persona fantastica, con moltissime qualità ma soprattutto che tiene veramente ai suoi lettori e tende ad instaurarci un bel rapporto.
    La cosa che più ho apprezzato di Diphylleia è la tranquillità con cui viene affrontato il tema dell’omosessualità. Purtroppo, in una società come quella di oggi, la parola “omosessuale” viene troppo facilmente associata a “diverso”, e la tranquillità con cui viene affrontato il tema ci ricorda quanto l’omosessualità sia una cosa NORMALE, come è giusto che sia!
    Non mi dilungo oltre per non rischiare di fare alcuno spoiler, mi limito a consigliarvi vivamente il libro, può trasmettere forti emozioni ed insegnare tanto.
    Potete trovare una recensione del sito anche sul nostro libro.
    http://www.betweenpages.it/diphylleia-il-ricordo-valentina-bonci/

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  2. wolenboeken
    wolenboeken dice:

    Diphylleia è un romanzo molto breve ma denso e ricco di significati, in cui ogni personaggio, ogni fatto, ogni dettaglio è pensato e riflette una parte di chi l’ha scritto, che infatti ha pensato bene di usare tanti simboli che evocano – più che mostrare chiaramente – le sfaccettature di quel tutto che ha voluto rappresentare. Il messaggio arriva potente al lettore, non è possibile ignorarlo o passarci sopra con nonchalance, ed è un messaggio importante sempre e importante ora, considerato che nel 2018 molta gente sembra ancora non aver capito.

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  3. Martina
    Martina dice:

    Ho letto il tuo libro e devo dire che mi è piaciuto molto, mi è piaciuto molto come è stato affrontato il tema dell’omosessualità. Questo è un libro che si legge molto bene e molto velocemente

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